Sono 4 i casi di trasfusioni sbagliate negli ospedali toscani. Ultimo caso è avvenuto all’ Ospedale di Grosseto dove un uomo di 76 anni è deceduto per una trasfusione destinata probabilmente ad un’altra persona. Gli operatori medici si sono accorti ben presto del clamoroso errore ma ormai per l’uomo non c’era più niente da fare.

Ci chiediamo come sia possibile sbagliare quando i protocolli di sicurezza da seguire sono particolarmente rigidi… La risposta sta nella probabile leggerezza assunta da alcuni operatori medici nell’attuare i protocolli di sicurezza e quindi nel non rispettarli completamente.

Ciò nonostante sembra che la Toscana non sia tra le regioni che vantano questo tipo di primato infatti l’assessore regionale alla salute Luigi Marroni  dice “Naturalmente per la persona che e’ stata colpita è una grande tragedia – ma da un punto di vista statistico complessivo rientriamo nelle medie, dunque non abbiamo elementi per dire siamo alla deriva o in un sistema che non sta funzionando nel suo complesso. Abbiamo avuto in 7 anni nove casi, non tutti con decesso, e rientriamo nelle statistiche; questo ovviamente non ci esime dall’affrontare la questione, e per questo ho disposto un audit complessivo su tutte le procedure per capire se siano da rivedere o quali possano essere i fattori per dotarci di ulteriore sicurezza. In questo abbiamo coinvolto anche il Centro sangue nazionale, la massima autorità di settore, per avere una visione complessiva al di là del pur tragico caso singolo e capire se ci sono cose ulteriori da fare”.

Statisticamente sembra poco rilevante ma noi, che ogni giorno vediamo come gli errori medici possano modificare il corso della vita di una persona, sembra molto  rilevante anche un solo caso di errore che poteva essere evitato con un po’ di attenzione e professionalità in più da parte di chi ha, in quel momento, la vita nelle sue mani.

 

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