Il risarcimento del valore commerciale ante sinistro è dovuto quando il costo delle riparazioni supere in manira consistente il valore che il mezzo stesso aveva prima dell’ incidente.

Per determinare se il risarcimento debba avvenire per valore commerciale o per riparazione, si prendono in considerazione due fattori principali:

  1. Il valore di mercato del bene danneggiato oltre alle spese accessorie: Viene valutato il valore del bene sul mercato al momento del sinistro, tenendo conto del suo stato (manutenzione, stato d’ uso, km percorsi, ecc.) a cui dovranno essere aggiunte le spese accessorie rappresentate dal bollo non goduto, dal disfacimento del vecchio e l’ acquisto del nuovo veicolo. Al riguardo sarà necessario distinguere tra valore nominale e valore commerciale del veicolo. Per valore nominale si intende il valore determinato in base al prezzo di acquisto iniziale del veicolo e può essere influenzato da vari fattori come la marca, il modello, l’anno di fabbricazione, le caratteristiche speciali e lo stato generale del veicolo. Il valore nominale viene solitamente utilizzato per scopi amministrativi, come la registrazione del veicolo o il calcolo delle tasse. Il valore commerciale di un veicolo è invece il prezzo effettivo al quale il veicolo può essere comprato o venduto sul mercato. Questo valore può fluttuare notevolmente a seconda di molti fattori esterni, tra cui l’offerta e la domanda, la condizione fisica del veicolo, il suo chilometraggio, la manutenzione e la storia degli incidenti.  Il valore commerciale puo’ essere espresso con un prezzo di acquisto (più alto) e uno di vendita (più basso).
  2. Costo di riparazione: i costi per una riparazione adeguata a regola d’ arte, senza comprometterne la funzionalità o la sicurezza.

Per la corretta determinazione del valore commerciale, del costo delle riparazioni a regola d’ arte e dell’ eventuale antieconomicità della riparazioni è sempre bene rivolgersi ad un professionista del settore onde evitare di ottenere un risarcimento inadeguato.