Per chi non lo sapesse, uno Smartwatch è un dispositivo “intelligente” indossabile, progettato per monitorare parametri legati alla nostra salute, basta pensare ai nuovi Apple Watch che implementano un sistema di misurazione del battito cardiaco.
Pur non sostituendosi a strumenti specifici, l’oggettino consente di registrare anomalie e una sorta di elettrocardiogramma “al volo”.
Poco dopo la diffusione di questi dispositivi, la John Hancock, una delle più importanti compagnie assicurative statunitensi, ha annunciato l’introduzione di una polizza vita “interattiva”, già sperimentata in altri paesi.
Sottoscrivendo la polizza, si consegnano i propri dati legati ad attività fisica, alimentazione e salute nelle mani del colosso assicurativo. I dati vengono raccolti attraverso dispositivi già disponibili sul mercato, come il già citato orologio “smart” della Apple, il tutto in cambio di benefit, bonus assicurativi, regali di vario genere.
L’utente viene quindi invogliato sacrificando sulla pira funeraria della scienza il diritto a preservare la propria privacy.

Voi cosa ne pensate?