Il decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti n. 122 del 2 ottobre 2019 parla chiaro. I seggiolini anti-abbandono sono dispositivi che si attivano in automatico e che grazie ad un allarme implementato, sono in grado di avvisare della presenza di un bambino attraverso una serie di segnali predisposti all’interno e all’esterno del veicolo stesso. La violazione, ovvero l’assenza di tali dispositivi a bordo, è quella predisposta dall’articolo 172 del codice della strada e comporta una sanzione che va dai 81 ai 326 euro, con sconti previsti per chi si decida a pagare entro cinque giorni.

Quali dispositivi acquistare?

La legge nasce in seguito ai numerosi episodi che hanno causato grandi tragedie, legati all’abbandono di neonati a bordo, in situazioni di grande stress lavorativo, dove il conducente si dimenticava della presenza del piccolo. La media italiana relativa a questi casi è di circa un decesso all’anno.

Come Nasce il provvedimento del seggiolini anti-abbandono

I problemi nascono dopo la legge. Seppur necessaria, è davvero sorprendente la carenza di informazioni relativa ai dispositivi da utilizzare. Come racconta il sussidiario: “i cosidetti dispositivi universali” non possono essere considerati tali se il produttore non allega una specifica certificazione.

Seggiolini anti-abbandono, il rinvio delle sanzioni

Il Forum famiglie, associazione legata alla Conferenza Episcopale italiana e che si occupa dei diritti delle famiglie ha chiesto un rinvio delle sanzioni, almeno fino a quando le disposizioni non saranno più chiare. La difficoltà di implementazione delle automobili più vecchie, soprattutto in previsione di dispositivi ancora non omologati, tra adattatori e nuovi seggiolini, ha spinto l’associazione della CEI a fornire un’informazione più adeguata, anche in relazione all’erogazione del contributo statale per chi dovrà affrontare queste spese. In mancanza di questi provvedimenti, almeno in questa fase, le sanzioni dovrebbero essere evitate e quindi rimandate.

]]>