Tra le procedure più utilizzate in campo medico per il recupero corretto dell’articolazione, quella che impiega protesi di rivestimento totale dell’anca è una delle più diffuse ed efficaci. Sono moltissime le protesi impiantate ogni anno. L’intervento sacrificherebbe una porzione ossea minore, rivestendo solamente le parti danneggiate. Vengono quindi impiegate due componenti di metallo che attivano il meccanismo del movimento dell’anca. Ma oltre all’efficienza cosa c’è da sapere? Si tratta comunque e in tutti i casi di un intervento sicuro che non ha mai causato problemi e danni collaterali al paziente? La verità purtroppo è diversa.

DePuy Italia e le protesi tossiche commercializzate da Johnson & Johnson, le prime manifestazioni cutanee risalgono al 2012

Le protesi d’anca della Depuy Italia, distribuite dalla Johnson & Johnson, cominciano a rivelarsi ben presto tossiche e difettose a partire dal 2010. Il paziente è infatti costretto in molti casi a sottoporsi ad un secondo intervento. I motivi sono presto detti: le componenti metalliche della protesi Depuy sfregando tra di loro, rilasciano microparticelle nel sangue, si tratta di ioni di cromo e ioni di cobalto rilasciate in quantità tali da rivelarsi pericolosamente tossiche. Le statistiche italiane sono preoccupanti e riguardano protesi impiantate a partire dal 2003, che nel tempo si sono rivelate pericolose per la salute dei pazienti. Nel 2014 cinque amministratori delegati della Depuy Italia, in carica durante gli anni precedenti, vengono iscritti nel registro degli indagati, l’accusa è frode e commercializzazione di prodotti dannosi per la salute. Nello stesso periodo, tutti gli ospedali italiani sono stati sottoposti a controlli capillari per capire chi avesse adottato quel tipo di protesi e se fossero state integralmente ritirate dal mercato.

I sintomi che la protesi d’anca DePuy può generare nel paziente sono quelli dell’avelenamento, dell’infezione, fino a danni articolari gravissimi

Tutti i casi di intossicazione legati a pazienti con protesi d’anca Depuy in cromo-cobalto impiantata si sono rivelati nella forma delle gravi infezioni, conseguenze di un avvelenamento (mal di stomaco, dolori insopportabili) ma anche infiammazioni che con il tempo hanno caustato gravi danni al tessuto osseo e all’articolazione.

Il risarcimento del danno è un diritto nel caso di protesi d’anca Depuy impiantata

Il Ministero della salute con una circolare specifica che risale al novembre del 2011, aveva comunicato a tutti gli ospedali e alle strutture sanitarie, oltre che agli operatori che lavoravano con sistemi DePuy (i modelli sono l’AS e l’ASRXL), di invitare i loro pazienti ad un programma di controllo specifico, per quantificare eventuali danni subiti. Ma oltre al necessario processo di follow up, è assolutamente un diritto chiedere il risarcimento dei danni, che può passare attraverso un’azione di tipo stragiudiziale oppure, nei casi più complessi, giudiziale, con le adeguate perizie della situazione, da valutarsi paziente per paziente.

Studio Nova Infortunistica, specializzato in tutto quello che riguarda il risarcimento del danno anche nel campo della malasanità, ha già gestito numerosi casi legati all’impianto di protesi d’anca DePuy; casi che sono stati conclusi con successo .

I servizi che Studio Nova Infortunistica può offrire in questo caso sono:

– studio e analisi gratuite, sulla fattibilità del risarcimento sotto il profilo giuridico e medico legale
– anticipo spese per perizia medico legale al fine di quantificare il danno e stabilire la responsabilità
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