La Corte di Cassazione, attraverso le Sezioni Unite penali, a fine dicembre 2017 ha redatto un testo su una questione spinosa per chiarire quando si può parlare di colpa medica. Si tratta di tutti quei casi in cui sopraggiunga la morte o ci siano lesioni personali conseguenti alla stessa attività medico-chirurgica, il tutto in casi molto specifici.
Il testo integrale dell’informazione provvisoria n. 31 del 21 dicembre 2017 si può consultare sul sito dell’Ordine dei Medici.
I punti più importanti sono i seguenti
Si parla di colpa medica tutte le volte in cui ci sia la negligenza e l’imprudenza a causare il danno
Per negligenza ci si riferisce proprio al medico che è trascurato e superficiale nell’esercizio della professione. Per esempio quando della stessa non se ne rispettino le linee fondamentali o tutte le buone pratiche assistenziali, stessa cosa se si scelgono linee guida inadeguate.
Si parla di colpa medica tutte le volte in cui l’evento dannoso si verifichi per imperizia
Ovvero un’esecuzione che non abbia adottato le linee-guida legate al caso in oggetto, in relazione anche al rischio connesso.