Sulle vaccinazioni si sono lette notizie tra le più contrastanti e la casistica è davvero ampia, sopratutto se riguarda persone di età avanzata. Ma quando a subire gravi conseguenze per la somministrazione di un vaccino è un bambino, allora le cose cambiano e la negligenza medica insieme alla disinformazione sull’argomento può essere una delle cause.

Quando la somministrazione di vaccini causa danni permanenti oppure la morte del paziente, può trattarsi di un caso di malasanità

Nel novembre del 2014 un uomo di 70 anni muore di arresto cardiaco dopo la somministrazione del vaccino influenzale. In questi casi l’ASL territoriale insieme ai Nas, deve verificare con un’indagine se il decesso dell’uomo ha un nesso con il vaccino stesso per svariati motivi, tra cui non aver verificato accuratamente il suo stato di salute ed in ultima istanza capire se il farmaco o addirittura l’intero lotto non sia contraffatto. Il Codacons del resto mette in guardia non solo da conseguenze collaterali ma dall’inefficacia del vaccino antinfluenzale che da questo punto di vista rappresenterebbero un business per le aziende farmaceutiche stimato in 500 milioni l’anno. L’attuale piano vaccinale italiano propone dei principi guida che mettano al primo posto l’efficacia, l’efficenza e ovviamente la sicurezza. Da questo punto di vista la diffusione di informazioni che non siano basate su prove scientifiche (pro oppure contro i vaccini stessi) costituisce un grave reato alla deontologia professionale. Hanno un ruolo fondamentale, nella relazione con i cittadini, tutti i servizi sanitari, che devono informare e proporre strategie che possano risolvere positivamente su determinate patologie.

Se hai subito danni a causa di vaccinazioni, rivolgiti a Infortunistica Nova

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