Come vi avevamo già detto, in caso di insidie stradali, non sempre si può parlare di responsabilità del comune. Ci sono però alcuni casi incontrovertibili, dove la negligenza dell’amministrazione è chiarissima, vi raccontiamo proprio uno di questi.

Uno spartitraffico senza segnalazioni adeguate causa un incidente stradale

Giovanni fa un brutto incidente in motorino a causa di uno spartitraffico in cemento che non era segnalato adeguatamente; questo divideva infatti una strada in due corsie ma non aveva catarifrangente. Come da obbligo del codice della strada era presente un cartello con un catarifrangente giallo e la freccia bianca che indicava due direzioni, ma il palo che lo sosteneva era stato abbattuto da un’altra vettura così da farlo cadere al suolo.
Quando Giovanni passa di lì, con il cartello schiacciato al suolo è una sera d’inverno con le luci già calate, prende quindi in pieno lo spartitraffico in cemento rovinando a terra, anche perché questo aveva lo stesso colore del cemento ed era privo di qualsiasi tipo di catarifrangente. A causa del brutto incidente stradale Giovanni si procura quindi numerose fratture agli arti inferiori, alle costole, alle braccia, tutte di grave entità.

Imprevedibilità dell’insidia e responsabilità del Comune negli incidenti stradali

Quando Giovanni arriva nel nostro studio e ci presenta il caso, configuriamo subito una responsabilità del comune. Come dicevamo in un precedente articolo, perchè si configuri la responsabilità del comune è necessario che nei fatti denunciati sia presente la cosiddetta imprevedibilità dell’insidia, ovvero bisogna che vi sia una situazione di intralcio e pericolo evidente. Nel nostro caso specifico corrispondeva tutto ma c’era da fare una valutazione sul cartello stesso, evidentemente presente ed abbattuto da altra vettura. In apparenza non c’era quindi una negligenza da parte del comune per non aver predisposto e piazzato la segnaletica, ma un’eventuale responsabilità della vettura che l’aveva schiacciato al suolo. Se quel cartello fosse stato abbattuto mezz’ora prima del passaggio di Giovanni con il suo motorino lo scenario possibile poteva essere quello di una effettiva impossibilità da parte del comune di operare un controllo così repentino.

La negligenza del Comune

Nell’impossibilità di stabilire chi fosse il responsabile dell’abbattimento del cartello, siamo andati sul posto varie volte per documentare la situazione dei luoghi e per raccogliere una serie di dichiarazioni testimoniali al fine di vederci più chiaro. Quello che abbiamo ricavato è che quel cartello era stato abbattuto da molti mesi e che in tutto questo tempo il comune non aveva fatto niente per ripristinarlo, ecco quindi che l’ipotesi della negligenza del comune è diventata concreta, considerato che sarebbe dovuto intervenire nell’arco di questo lungo periodo. Ma anche dopo la nostra documentazione, il Comune ha negato il risarcimento a Giovanni, costringendoci a ricorrere al Tribunale con un atto di citazione che alla fine ci ha dato ragione, riconoscendo il 100 per cento della responsabilità del Comune per l’insidia occulta, per l’imprevedibilità della stessa e per la negligenza costituita dall’assenza totale di un intervento di ripristino.

I tempi della procedura di risarcimento del danno

In questi casi la procedura per ottenere il risarcimento può essere molto lunga, dovendo fare un esempio preciso, nel caso di Giovanni il sinistro si è verificato nel 2008 e il risarcimento completo del danno è stato chiuso con piena soddisfazione nel 2013; possono sembrare tempi molto lunghi, ma dobbiamo considerare che per Giovanni ha significato ottenere diverse decine di migliaia di euro come risarcimento.