Dopo un incidente sul lavoro gli aspetti da valutare non sono solamente quelli di un eventuale risarcimento ma anche il pagamento dello stipendio, oltre ad una serie di agevolazioni che sono previste per i lavoratori come per esempio l’esenzione per le spese sanitarie. Conoscere i propri diritti è importante ma non sempre è così semplice, vediamo insieme i passi più importanti da fare

Dopo un infortunio sul lavoro è necessario agire con la procedura per denunciare l’accaduto all’INAIL

L’INAIL è l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Sarà bene ricordare che questa è un’assicurazione di tipo obbligatorio pagata mediante trattenute sulla busta paga oppure attraverso il sistema dei voucher. Lo scopo e le garanzie che offre l’INAIL oltre a garantire risarcimento, riguardano la cosidetta indennità sostitutiva della retribuzione. Dopo essersi quindi recati ad un pronto soccorso per la prescrizione delle cure, è importante consegnare il certificato sanitario al proprio datore di lavoro, sarà questo ad effettuare una trasmissione telematica dello stesso all’INAIL, anche per questo motivo e per le leggi vigenti, il datore di lavoro deve essere preparato a muoversi in questo modo. L’INAUL può prolungare il periodo previsto per la malattia dopo la scadenza della prognosi; la valutazione viene fatta attraverso uno degli ambulatori INAIL dove è necessario recarsi per richiedere il prolungamento stesso.
Nel caso di lavoratori autonomi, la procedura è la stessa ma non c’è l’intermediazione del datore di lavoro, ovvero occorre in questo caso fare tutto da soli, inclusa la trasmissione iniziale a INAIL.

In caso di infortunio sul lavoro lo stipendio lo paga il datore e successivamente l’INAIL

Durante i primi quattro giorni di assenza dal posto del lavoro, il lavoratore che ha subito un danno verrà pagato dal suo datore di lavoro, con una percentuale che dal 100 per cento dello stipendio (primo giorno) scende al 60% dal secondo giorno in poi, mentre dal quinto giorno in poi sarà l’INAIL a subentrare con i pagamenti, sempre per una percentuale del 60%. Questo va avanti per novanta giorni e dal novantunesimo la percentuale sale al 75% fino a quando non sopraggiunga guarigione. La differenza in termini di percentuale verrà quindi erogata in tutto questo periodo dal datore di lavoro.

Dal risarcimento a cura dell’INAIL alla violazione degli obblighi di sicurezza

Se l’infortunio è avvenuto per una fatalità il risarcimento sarà corrisposto dall’INAIL sulla base di tabelle predisposte per questo tipo di danni. Se al contrario non sono state rispettate le norme anti infortunio, si può parlare di violazione degli obblighi che il datore di lavoro doveva seguire in materia di sicurezza. È il caso della responsabilità penale e in questo caso il lavoratore potrò agire in sede civile per ottenere il giusto risarcimento, rivolgendosi preferibilmente ad un team di specialisti nel campo dell’Infortunistica per un sicuro successo.

L’esenzione delle visite mediche in caso di infortunio sul lavoro

È sempre l’INAIL che si prende carico delle spese diagnostiche se si tratta di struttura pubblica o convenzionata. L’esenzione a cui il lavoratore ha diritto riguarda anche eventuali terapie di riabilitazione e le spese del ticket sanitario per tutte le analisi prescritte allo scopo.