L’indennizzo diretto viene introdotto nel 2007.
Viene presentato come una procedura semplificata e molto vantaggiosa per il danneggiato, ma è davvero così?

Il risarcimento diretto è vantaggioso per il danneggiato?

Si tratta di una procedura di risarcimento del danno subito non obbligatoria, ma che sulla carta consente di rivolgersi direttamente alla propria assicurazione di fiducia “evitando” così al danneggiato di richiedere danni al responsabile civile e alla sua compagnia di assicurazione; ovvero è una strada che viene proposta dalle assicurazioni scavalcando a piè pari quello che è l’iter giuridico regolare, che ha le caratteristiche di mettere la tutela del danneggiato nelle mani di un professionista esterno, come per esempio un avvocato.

Una scorciatoia per ottenere il giusto indennizzo?

La via del risarcimento diretto viene quindi promossa dalle compagnie di assicurazione come se fosse una facile scorciatoia per il danneggiato, questo perché evidentemente la sola possibilità di affidarsi al proprio assicuratore di fiducia sgravandosi cosi da complesse procedure giuridiche, allenta le resistenze del cliente fidelizzato mettendolo nelle condizioni di delegare all’assicurazione la gestione completa del danno, a cui questa punta per svariati motivi che vi racconteremo.

L’indennizzo diretto e gli interessi delle assicurazioni

I problemi nascono da questo punto in poi, perché l’indennizzo diretto, invece di rappresentare una vera e propria agevolazione per il cliente/danneggiato, nasconde in realtà una serie di interessi commerciali a favore delle assicurazioni, che vanno in direzione opposta rispetto ai diritti del danneggiato stesso.

E gli interessi del danneggiato?

Compreso il contesto, vi racconteremo in un prossimo approfondimento come mai la scelta del risarcimento diretto non sia quella più consigliabile per il danneggiato.