Si tratta di un decreto recentissimo, datato 24 aprile 2018 e stabilisce un’indennità per coloro che sono malati di mesotelioma. Il Mesotelio, come ci informa AIRC, è un tessuto che “riveste, come una sottile pellicola, la parete interna di torace e addome e lo spazio intorno al cuore. Questa membrana riveste anche la maggior parte degli organi interni e li protegge grazie alla produzione di un particolare liquido lubrificante che ne facilita i movimenti“. Il Mesotelioma quindi è il tumore che nasce dalle cellule mesioteliali e colpisce anche quelle persone che sono state esposte per molto tempo all’amianto.
Secondo il decreto in oggetto, l’indennità è prorogata anche per il prossimo triennio quindi fino al 2020 anche per gli eredi di coloro che sono morti a causa di mesotelioma, riconoscendo una prestazione una tantum di 5.600 euro complessivi, da ripartire in egual misura tra gli aventi diritto. La proroga è contenuta nella legge di bilancio 2018 (n. 205) e riguarda una misura che era stata introdotta con la legge n. 190 nella finanziaria del 2014.
Come farsi riconoscere la prestazione una tantum per le vittime di esposizione all’amianto e i loro eredi
Le persone interessate devono presentare domanda all’Inail, con tutta la documentazione necessaria per dimostrare l’esposizione all’amianto, familiare o ambientale. La prima deve contenere la dimostrazione che il richiedente abbia convissuto con il lavoratore mentre questi era esposto all’amianto. L’esposizione ambientale deve invece essere corredata di documentazione che attesti la residenza italiana del soggetto nel momento in cui insorgeva la patologia. Serve quindi documentazione sanitaria che attesti la patologia e per questo occorre rivolgersi, quando è troppo complesso raccogliere la documentazione adeguata, a specialisti del risarcimento del danno.